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CHI LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA VIENE CRIMINALIZZATO

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 16 set 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

La recente approvazione dell'articolo 10 del ddl sicurezza rappresenta l'ennesimo attacco ai diritti dei lavoratori e delle fasce più deboli della società. Ora, chi occupa immobili per difendere il diritto costituzionale all’abitare verrà trattato come un criminale. Invece di affrontare le vere cause della crisi abitativa – speculazione, affitti alle stelle, turistificazione delle città e mancanza di case popolari – il governo Meloni reprime chi osa alzare la testa contro l’ingiustizia.

La maggioranza, con il sostegno delle forze padronali, preferisce criminalizzare chi occupa case abbandonate piuttosto che affrontare lo scandalo della mancanza di alloggi accessibili. Gli affitti brevi per il turismo e la speculazione immobiliare sono incentivati, mentre il patrimonio pubblico viene lasciato deperire o svenduto. Gli studenti non trovano un tetto, le famiglie sono soffocate da affitti insostenibili, e i lavoratori sono costretti a destinare metà del loro salario per avere un posto dove vivere.

Il problema abitativo è trasformato in una questione di ordine pubblico, gestito con la repressione invece di affrontare le cause strutturali. Questa è la risposta di una classe dirigente incapace di governare, che risolve ogni problema sociale con il manganello. Il diritto alla casa non si mendica



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