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COLPO MORTALE ALLA RIFORMA SANITARIA DEL ‘78

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 2 mag 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Ormai è stato già tutto deciso, la sanità pubblica, e quel che rimane della legge 883/78, deve morire, o meglio sopravvivere per continuarla a dequalificarla.

Infatti, in un Decreto allo studio del governo, si vuole minare uno dei pilastri fondamentali di quella riforma epocale che ci è invidiata da tutto il mondo. Anche il Presidente americano Obama tentò una scopiazzatura della nostra legge, ma evidentemente né lui né il suo staff avevano lo spessore politico e culturale di Tina Anselmi e Giovanni Berlinguer.

Dopo i vari tagli, la riduzione dei posti letto negli ospedali, le ruberie e gli appalti degni di molte indagini e successive condanne da parte della Magistratura, i governi succedutisi, di centro-destra-sinistra, trasformano la gestione della Sanità come una qualsiasi attività, ovvero deve generare profitto, dimenticando il carattere sociale che questa deve avere.

Uno dei pilastri portanti su cui si basa la legge 883/78 è la PREVENZIONE, messa come secondo punto tra gli obiettivi da raggiungere per assicurare ai cittadini italiani il principio fondamentale posto all’articolo 1, ovvero: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”.


La sforbiciata sulla spesa sanitaria viene individuata dal Governo Meloni sulle “Prestazioni Specialistiche” e sulle “Analisi”, “responsabilizzando” il medico di base (ma sarebbe più giusto dire “multando”) che prescrive troppe indagini diagnostiche. Infatti, si porranno dei tetti di spesa, come per le medicine, e ogni medico di base che supererà questi tetti verrà penalizzato nel compenso che riceve per il servizio svolto. In sostanza si andrà a toccare lo stipendio dei medici di base per incentivarli a non prescrivere indagini diagnostiche.

Ci sfugge il modo in cui un medico di base possa fare prevenzione senza le “Prestazioni Specialistiche e le analisi”, ma evidentemente il Ministro Schillaci sicuramente fornirà i medici del “cappello e sfera di cristallo” da mago in modo da far tornare la sanità agli “azzeccagarbugli” di Manzoniana memoria.

Altro punto della “sforbiciata” riguarderà le assunzioni del personale sanitario, infatti si vuole mettere il limite regionale alle assunzioni a dimostrazione che i nostri governanti vivono in un mondo tutto loro e che non conoscono nel modo più assoluto cosa succede negli Ospedali del nostro Paese: turni da 12 ore per i medici, in molti casi turni da 12 ore anche per il personale infermieristico, doppio turno per tutti per sopperire alle eventuali assenze per malattia, ma anche per le normali assenze previste dal contratto come ferie, permessi ecc.

Ovviamente, tutto questo trova l’approvazione del Presidente della FIASO, ovvero dell’Associazione dei Manager Ospedalieri, tanto il loro compito, e il loro compenso, è quello non di garantire un servizio efficiente e di qualità, ma di guadagnare e far pagare le prestazioni alla popolazione costretta a rivolgersi al privato.

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