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DRAGHI TORNA PER FINIRE IL LAVOROPREPARIAMOCI ALLA RESISTENZA

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 19 apr 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

.A volte ritornano, ma forse non è mai andato via, manovrando da dietro le quinte. È la storia di Mario Draghi invitato a parlare alla High-Level Conference a Bruxelles sui diritti sociali.

Una prima considerazione andrebbe fatta a priori. Invitare Draghi a parlare di diritti sociali è come invitare a parlare il “mostro di Firenze” ad un convegno contro la violenza sessuale.

Ma il capitalismo ci ha abituato a queste aberrazioni e il fascismo finanziario sostenuto anche da quella sinistra scolorita che fa capo in Italia al PD e 5 Stelle, sostenitori della Von der Leyen, non soddisfatti dei danni che Draghi ha fatto in Italia lo sostengono ora in Europa. Però, Draghi è sostenuto da uno schieramento trasversale che raggruppa, dalla Meloni a Tajani, da Giorgetti alla Schlein passando per Conte, tutta la parte più retriva della politica-politicante, che “occupa” i banchi del Parlamento sia al Governo che all’opposizione, prona alle banche, alle multinazionali e ai grandi gruppi finanziari antipopolari.


Quello di Draghi è un vero proprio programma politico di candidatura per guidare la Commissione Europea: “rilancio della competitività dell’UE” afferma, ma in che modo? Sicuramente dando più potere a Bruxelles con gli Stati aderenti “obbligati” a cedere ulteriore sovranità ed estromessi da qualsiasi

decisione da un organismo di “nominati” che annulla qualsiasi regola democratica.

L’attacco più feroce è però rivolto al mondo multipolare che sta crescendo, infatti, parla di “non rispetto delle regole di alcuni Paesi” (regole però stabilite dall’imperialismo USA e dai suoi servi) e del “ritorno della competitività tra grandi potenze”. In sostanza, Draghi vuole contrapporsi agli Stati che pur detenendo le materie prime vogliono liberarsi dal giogo imperialista, vuole contrapporsi in sostanza alla Cina, che sta distruggendo economicamente gli USA con fondamentali diversi. Un Paese socialista guidato dal più grande Partito Comunista del mondo.


Da tutto questo non possiamo che dedurre delle semplici considerazioni, anche alla luce di quanto fatto da Draghi in Italia come Presidente del Consiglio. Draghi non ha nessuna autonomia politica, prende ordini dalla Casa Bianca, dalle Banche e dai grandi gruppi finanziari, inchinato ai voleri dei potenti, dà il proprio sostegno ai S1onist1 e ha sostenuto e sostiene la guerra della NATO contro la Russia in Ucraina, violando la nostra Costituzione e in modo particolare l’articolo 11.

È il sostenitore del pensiero unico del totalitarismo liberale e bolla chiunque si oppone con termini dispregiativi oltre ad accusarli di essere “prezzolati dal Cremlino”.

Pertanto se Draghi rappresenta il “nuovo” alla guida dell’UE tempi bui ci attendono, guerre, distruzione ambientale e una società sempre più divisa tra ricchi e poveri dove i primi potranno usufruire di tutti i privilegi e i secondi ridotti in schiavitù e senza nessun diritto sociale.

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