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IL CAPOLAVORO NEOLIBERISTA DI VALDITARA

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 23 ago 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Il DdL relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale recentemente approvato continua nella demolizione controllata della Scuola della Costituzione:

una scuola che era pensata libera da ingerenze e condizionamenti, libera rispetto alla religione del profitto, autonoma rispetto a contrasti tra interessi in campo, in cui il sapere è fine a se stesso ed ha come unica ed ultima destinazione la formazione di persone critiche, liberamente pensanti. Quel “pieno sviluppo della persona umana” di cui all'Art.3, che è uno degli scopi, forse il più alto, della Repubblica Italiana.

Lo scopo della riforma Valditara è invece quello di creare una nuova società classista in cui vi siano, rigidamente separate, la Manovalanza e la Managerialità, entrambe adatte a un mercato del lavoro super-flessibile, entrambe educate alla competizione, formate il più velocemente possibile e prive di pensiero discorsivo e capacità critica.

Valditara si inserisce in perfetta continuità con i suoi predecessori (Moratti, Fioroni-Gelmini-Profumo-Renzi/Giannini-Bianchi) nel perseguire il disegno della scuola neoliberale al servizio dell'impresa privata, seguendo l'agenda dei sogni di Confindustria.

Il sistema privato ora entra addirittura ufficialmente nella pianificazione dell'offerta educativa, le ore di Alternanza Scuola-Lavoro, che nel loro svolgimento hanno già provocato la morte per incidente di molti minori, vengono addirittura aumentate e l'inizio delle attività degli studenti all'interno delle aziende è anticipato all'età di 15 anni. I libri diventano irrilevanti, il sapere viene ridotto a nozionismo a crocette.

La scuola non potrà più fornire gli strumenti per smontare la realtà e per costituire una forza di resistenza alla realtà competitiva, distruttiva, violenta, ingiusta che è stata costruita da quei pochi che hanno concentrato su di sé ricchezza e potere.

Ancora più necessaria dunque l'attività di RESISTENZA POPOLARE, che sappiamo già vittoriosa, a un simile sistema di mondo. Un sistema che fortunatamente si sta palesando come insostenibile, e che sta entrando in una ineluttabile crisi terminale.



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