IL GIOCO D'AZZARDO IN ITALIA: UNA PIAGA ECONOMICA E SOCIALE
- Resistenza Popolare
- 20 ago 2024
- Tempo di lettura: 9 min
Il gioco d'azzardo continua a rappresentare una delle problematiche più complesse e pericolose della nostra società. Il fenomeno ha coinvolto negli ultimi anni un numero sempre maggiore di persone, con gravi conseguenze economiche e sociali per l'intera collettività. In questo articolo analizziamo in modo approfondito l'impatto del gioco d'azzardo in Italia, concentrandoci sui costi sociali, sul ruolo delle multinazionali che operano nel settore e dello Stato.
Un settore in crescita: numeri allarmanti
Il gioco d'azzardo in Italia ha conosciuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, trasformandosi in un settore economico di primo piano, ma con conseguenze drammatiche per la società. Nel 2022, la spesa complessiva degli italiani per il gioco d'azzardo ha raggiunto i 111 miliardi di euro, rispetto ai 107 miliardi del 2021 e ai 95 miliardi del 2020. Questo incremento è stato trainato non solo dal gioco fisico, ma soprattutto dal gioco online, che ha visto una crescita vertiginosa del 20% rispetto all'anno precedente.

A livello regionale, le tre aree più colpite sono state Lombardia, Campania e Lazio. In Lombardia, il fatturato legato al gioco d'azzardo ha superato i 15 miliardi di euro nel 2022, con Milano e la sua provincia a guidare la classifica con oltre 5 miliardi. In Campania, la spesa per il gioco ha raggiunto i 10 miliardi di euro, con Napoli che ha registrato circa 4 miliardi, dimostrando un’incidenza elevata del fenomeno, soprattutto nelle fasce sociali più deboli. Nel Lazio, con una spesa complessiva di 9 miliardi di euro, Roma si conferma tra le città con il maggior numero di giocatori, contribuendo significativamente alle entrate del settore.
A livello nazionale, si osserva una preoccupante crescita del numero di giocatori problematici. L'Istituto Superiore di Sanità stima che circa il 5% della popolazione adulta sia a rischio di dipendenza da gioco, con un aumento del 15% negli ultimi cinque anni. Nel 2022, oltre 17 milioni di italiani hanno partecipato almeno una volta a giochi d'azzardo, con una spesa media pro capite di 1.800 euro all'anno.
Questi numeri rivelano una situazione allarmante che colpisce in modo trasversale diverse aree del paese, con un impatto economico e sociale che si fa sempre più pesante. Le regioni settentrionali, economicamente più sviluppate, e quelle meridionali, caratterizzate da maggiore povertà, sono entrambe coinvolte in questa spirale perversa, mostrando come il fenomeno del gioco d'azzardo non conosca confini geografici o sociali.
Il profilo del giocatore: età, genere, ed estrazione sociale
Il profilo del giocatore d'azzardo in Italia è variegato, ma alcune tendenze sono chiaramente riconoscibili. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Santità, il 53% dei giocatori sono uomini, mentre il restante 47% sono donne. L’età media del giocatore si colloca tra i 35 e i 55 anni, con un incremento del coinvolgimento tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, i quali rappresentano circa il 10% dei giocatori totali.

Per quanto riguarda l'estrazione sociale, il gioco d'azzardo colpisce in particolare le classi più vulnerabili. Il 60% dei giocatori problematici proviene da famiglie con redditi medio-bassi. Questi individui spesso cercano nel gioco una via d'uscita dalla precarietà economica, cadendo però in una trappola che peggiora ulteriormente la loro situazione. Tra i disoccupati, la percentuale di coloro che giocano d'azzardo è quasi il doppio rispetto a quella dei lavoratori occupati, con un tasso di gioco problematico che supera il 7%. Infine, è significativo notare che il 25% dei giocatori frequenti ha un livello di istruzione basso, il che sottolinea come il gioco d'azzardo tenda a colpire maggiormente coloro che hanno meno strumenti per comprendere i rischi connessi a questa attività. Questo profilo dimostra quanto il gioco d'azzardo rappresenti una forma di sfruttamento dei più deboli, accentuando le disuguaglianze sociali già esistenti.
Il costo sociale del gioco d'azzardo: una piaga sociale in espansione
L'impatto sociale del gioco d'azzardo è devastante e si manifesta in molteplici aspetti. Oltre alla crescita del numero di giocatori, la diffusione del gioco d'azzardo ha contribuito all'espansione di problematiche sociali ed economiche che affliggono l'intera società italiana.

Uno degli aspetti più preoccupanti è la diffusione della ludopatia, una dipendenza patologica che colpisce circa 1,5 milioni di italiani, con un aumento del 15% negli ultimi cinque anni. Tuttavia, le conseguenze di questa dipendenza vanno ben oltre i singoli individui, estendendosi alle loro famiglie e comunità.
1.Conseguenze economiche personali:
I giocatori patologici, affetti da ludopatia, sono spesso intrappolati in un ciclo di indebitamento e disperazione. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, l'indebitamento medio di un giocatore patologico è di circa 50.000 euro, ma non è raro che questa cifra superi i 100.000 euro, portando i soggetti coinvolti e le loro famiglie alla rovina economica. L'indebitamento conduce spesso a situazioni di estremo disagio economico e psicologico, causando la perdita del lavoro, l'esclusione sociale e, in casi estremi, il suicidio. Il gioco d'azzardo è stato collegato a una significativa porzione di suicidi, con stime che variano dal 5% al 17% dei casi totali di suicidio in Italia direttamente collegati a questa dipendenza.
2.Impatto sulla famiglia e sulle relazioni: La ludopatia non colpisce solo il giocatore, ma ha effetti devastanti su tutto il nucleo familiare. Le famiglie dei giocatori patologici sono spesso costrette a fare i conti con la perdita di risorse economiche, la tensione emotiva e la rottura dei legami familiari. Secondo una ricerca condotta dall'Osservatorio Nazionale sulle Dipendenze, circa il 30% delle famiglie di giocatori patologici sperimenta problemi di natura economica grave, mentre il 25% delle relazioni coniugali è a rischio di separazione o divorzio.
3.Costi per il sistema sanitario e sociale: Il trattamento della ludopatia rappresenta un costo significativo per il sistema sanitario italiano. I costi diretti includono le spese per i servizi di cura e riabilitazione dei giocatori patologici, che si stima ammontino a circa 7 miliardi di euro all'anno. A questi si aggiungono i costi indiretti, come la perdita di produttività lavorativa, l'assistenza sociale per le famiglie colpite e le spese per l'intervento delle forze dell'ordine nei casi di crimini collegati alla dipendenza da gioco. Complessivamente, i costi sociali del gioco d'azzardo in Italia sono stimati in oltre 15 miliardi di euro annui, una cifra che rappresenta una pesante zavorra per l'economia italiana.
4.Criminalità e gioco d'azzardo: La relazione tra gioco d'azzardo e criminalità è ben documentata. La necessità di finanziare la dipendenza porta molti giocatori patologici a commettere reati, come il furto, la frode e l'usura. Il Ministero dell'Interno ha segnalato un aumento dei crimini legati al gioco d'azzardo del 20% negli ultimi cinque anni, evidenziando la stretta connessione tra il fenomeno della ludopatia e il crimine organizzato. Inoltre, il gioco d'azzardo illegale, gestito in gran parte dalla criminalità organizzata, rappresenta un ulteriore problema, con un giro d'affari stimato in oltre 20 miliardi di euro all'anno, una cifra che si aggiunge ai costi sociali complessivi del settore.
5.Costi educativi e culturali: Un ulteriore costo sociale del gioco d'azzardo è legato all'impatto sulla cultura e sull'educazione. La normalizzazione del gioco d'azzardo, soprattutto tra i giovani, ha effetti devastanti sulle nuove generazioni. Secondo una ricerca condotta dalla Società Italiana di Pediatria, circa il 12% degli adolescenti italiani tra i 14 e i 17 anni ha già sperimentato il gioco d'azzardo, con un rischio significativamente maggiore di sviluppare dipendenze in età adulta. Questo fenomeno non solo mette a rischio il futuro dei giovani, ma contribuisce anche a perpetuare il ciclo della povertà e della dipendenza.
Il ruolo delle multinazionali nel gioco d'azzardo: profitti miliardari a scapito della società
Il mercato del gioco d'azzardo in Italia è dominato da alcune grandi multinazionali, che traggono enormi profitti a scapito della salute e del benessere della popolazione. Tra le principali aziende che operano nel settore spiccano nomi come Flutter Entertainment, IGT, Novomatic e GVC Holdings, tutte con una presenza consolidata nel mercato italiano.
- Flutter Entertainment: Questa multinazionale, che possiede marchi noti come Betfair e PokerStars, ha generato un fatturato globale di oltre 7 miliardi di euro nel 2023. In Italia, l'azienda ha consolidato la sua posizione nel mercato del gioco online, contribuendo in modo significativo alla crescita del settore.
- IGT (International Game Technology): Leader mondiale nel settore delle lotterie e delle scommesse sportive, IGT ha un ruolo predominante nel mercato italiano. Nel 2023, la società ha registrato un fatturato di circa 4,2 miliardi di euro, una parte consistente dei quali provenienti dalle attività in Italia.
- Novomatic: Questa società austriaca, tra i principali fornitori di apparecchi da gioco, ha una presenza massiccia nel nostro paese, con un fatturato globale che nel 2023 ha superato i 2,5 miliardi di euro. Novomatic gestisce una vasta rete di slot machine e VLT (Videolottery Terminal) in Italia, contribuendo all'espansione del gioco d'azzardo fisico.
- GVC Holdings (ora Entain): Multinazionale che gestisce marchi come Eurobet e bwin, ha un fatturato globale di oltre 5 miliardi di euro nel 2023. GVC è uno dei maggiori operatori di scommesse sportive in Italia, con una quota di mercato significativa.

Queste multinazionali non solo dominano il mercato, ma esercitano anche una forte influenza sulle politiche del settore, spesso ostacolando l'adozione di misure più restrittive che potrebbero limitare i loro profitti. Il loro potere economico si traduce in un lobbying aggressivo, che ha come obiettivo quello di mantenere un quadro normativo favorevole alle loro attività, spesso a scapito della tutela dei consumatori e della prevenzione della ludopatia.
Il ruolo dello Stato nel gioco d'azzardo: complice o regolatore?
Il ruolo dello Stato italiano nel settore del gioco d'azzardo è complesso e contraddittorio. Da un lato, lo Stato dovrebbe proteggere i cittadini dai rischi connessi al gioco d'azzardo, dall'altro, trae notevoli profitti dalle entrate fiscali generate da questo settore. Nel 2022, le entrate fiscali derivanti dal gioco d'azzardo hanno superato i 10 miliardi di euro, una cifra che rappresenta una parte significativa delle risorse pubbliche.
Questo doppio ruolo dello Stato solleva interrogativi etici. Da una parte, si promuovono campagne di sensibilizzazione contro la ludopatia e si introducono normative per limitare l'accesso ai giochi d'azzardo, ma dall'altra si concede un'espansione del settore, anche attraverso il rilascio di nuove licenze e la promozione del gioco legale come alternativa a quello illegale. È evidente che lo Stato si trova in un conflitto di interessi, dove l'obiettivo di massimizzare le entrate fiscali spesso prevale sulla necessità di tutelare i cittadini.
L'aspetto più problematico è l'influenza esercitata dalle lobby del gioco d'azzardo sulle politiche pubbliche. Queste multinazionali, con i loro ingenti profitti, riescono spesso a condizionare le decisioni politiche, favorendo normative più favorevoli alle loro attività e ostacolando l'introduzione di misure restrittive che potrebbero ridurre i loro margini di guadagno. Questa dinamica porta a una legislazione spesso insufficiente per contrastare efficacemente il problema della ludopatia e per garantire un reale controllo sul settore.
Lo Stato è quindi complice interessato, viste le condizioni in cui versiamo e il trend in crescita del fenomeno della ludopatia e di tutti i problemi ad esso legati.
Conclusioni: verso una nuova visione del gioco
Come comunisti, siamo fermamente contrari al gioco d'azzardo nella forma in cui il sistema capitalistico l'ha imposto, una pratica che sfrutta le debolezze e la disperazione delle persone per alimentare il profitto di pochi a discapito del benessere collettivo. Il gioco d'azzardo, nelle sue forme attuali, rappresenta una delle manifestazioni più spregevoli del capitalismo, un sistema che mercifica ogni aspetto della vita umana, trasformando anche il divertimento in un meccanismo di sfruttamento economico. La nostra posizione non è solo di condanna, ma di proposta rivoluzionaria. È necessario abolire il gioco d'azzardo nella sua veste capitalista, una veste che lo rende una trappola per milioni di lavoratori, disoccupati, giovani e persone vulnerabili. Proponiamo una trasformazione radicale del concetto stesso di "gioco", oggi strumento di tassazione indiretta dei ceti popolari, di controllo sociale. Il "gioco" è connaturato alla natura umana, e assume quindi la valenza di un bene comune da tutelare, e proprio per questo esso va strappato dalle mani delle multinazionali e dei privati, che ne hanno fatto uno strumento di oppressione e sfruttamento. Il gioco deve tornare ad essere ciò che era originariamente: un momento di divertimento, di socializzazione e di crescita collettiva. Immaginiamo un futuro in cui il gioco, pur mantenendo la sua natura di scommessa, venga gestito dalla collettività in una forma che elimini alla radice le motivazioni che portano le persone a cercarvi una via di riscatto sociale. Questo riscatto, che oggi appare come un miraggio costruito ad arte dal sistema capitalista, deve essere ottenuto non attraverso la fortuna, bensì il lavoro, la cultura, e la partecipazione attiva alla vita della comunità. Il gioco può e deve trasformarsi in uno strumento di coesione sociale, dove l'elemento ludico e conviviale diventa il fulcro, e dove l'eventuale guadagno economico non è altro che un incentivo secondario e non distruttivo. Per realizzare questa visione è indispensabile una rivoluzione culturale e politica che ponga fine al dominio del capitale su ogni aspetto della vita. Lo Stato, in un sistema socialista, deve assumere il controllo completo del settore del gioco, non per perpetuare logiche di sfruttamento, ma per trasformarlo in un'attività che contribuisca al benessere collettivo. Ogni forma di gioco d'azzardo deve essere gestita senza scopo di lucro, reinvestendo gli eventuali introiti in servizi pubblici, cultura, sport e altre attività che arricchiscono la società nel suo insieme. Il nostro obiettivo è costruire una società in cui il gioco non sia più un pericolo, ma una risorsa; non più una via di fuga dalla miseria, ma un momento di condivisione e di crescita. In questa società, i bisogni che spingono le persone verso il gioco d'azzardo – precarietà economica, isolamento sociale, disperazione – saranno eliminati alla radice da un sistema che pone l'uguaglianza, la giustizia e il benessere collettivo al centro della sua azione. In conclusione, la lotta contro il gioco d'azzardo capitalista è parte integrante della lotta più ampia contro il capitalismo stesso e per l'affermazione di una società socialista, sola via che può indirizzare verso l'eliminazione dell'alienazione di massa. È una battaglia che dobbiamo combattere non solo per proteggere le vittime di questo sistema, ma per costruire una nuova società, dove il gioco diventi qualcosa di costruttivo e arricchente per tutti, e non uno strumento di distruzione sociale ed economica.
Davide Guerra resp. Dipartimento Lavoro di Resistenza Popolare
Fonti
1. Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), "Libro Blu 2023"
2. Istituto Superiore di Sanità, "Relazione annuale sulla ludopatia"
3. Conagga, "Rapporto annuale sulla ludopatia in Italia"
4. "Quanto incide il gioco d’azzardo sull’economia degli italiani", Inform@zione, 3 giugno 2024
5. "Ludopatia in Italia: Dati e considerazioni", CTS Torino
6. "Numeri dell’azzardo: ADM, Libro Blu", Questo è un gioco
7. Flutter Entertainment, rapporto annuale 2023
8. IGT, comunicato sui risultati finanziari 2023
9. Novomatic, bilancio annuale 2023
10. Entain (ex GVC Holdings), rapporto sui risultati finanziari 2023
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