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IL GOVERNO MELONI VUOL MANDARE GLI ANTIABORTISTI NEI CONSULTORI CON I SOLDI PUBBLICI

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 18 apr 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Attraverso un emendamento di Fratelli D'Italia al ddl per l'attuazione del PNRR, che ha ottenuto il via libera alla Camera dei Deputati e che se dovesse ottenere il semaforo verde anche al Senato entrerebbe in vigore, il governo ha stabilito che le Regioni possano fare uso dei fondi pubblici destinati alla Sanità per organizzare i servizi dei consultori avvalendosi «anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità».

L’emendamento spalanca di fatto le porte dei consultori ai ProVita e agli antibortisti, e cosa più grave prevede un ulteriore stanziamento di fondi pubblici a favore di questo genere di associazioni e soggetti.



In un contesto in cui 7 medici su 10 sono obiettori (nel 2020 su scala nazionale ha presentato obiezione di coscienza il 64,6% dei ginecologi, il 44,6% degli anestesisti e il 36,2% del personale non medico) e in cui ci sono pochi consultori rispetto ai bisogni della popolazione, l’entrata in vigore dell’emendamento governativo sarebbe l’ennesimo attacco al diritto di scelta delle donne, soprattutto delle donne appartenenti alle classi popolari.

Tutto ciò è inaccettabile!

Il diritto all'aborto deve essere garantito e va difeso con la lotta!

Fuori gli obiettori dalla sanità pubblica, fuori gli antiabortisti dai consultori!

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