IL SENEGAL SI LIBERA DALLA FRANCIA E DALLA NATO

Le elezioni in Senegal sanciscono la fine del predominio francese e occidentale nel Paese, così la vittoria del candidato Bassirou Diomaye Faye potrebbe creare un nuovo inizio per il paese africano, infatti nel suo programma era scritto di voler ripristinare la «sovranità nazionale» che secondo lui è stata «svenduta ai paesi esteri» e ha promesso di rinegoziare i contratti minerari, del gas e del petrolio conclusi con le società straniere. Ha detto anche di voler combattere la corruzione e distribuire in modo più equo la ricchezza.

Così il candidato d’opposizione Bassirou Diomaye Faye, che era in carcere fino a pochi giorni fa, diventerà il quinto presidente del Senegal dopo l'indipendenza, creando moltissimi malumori in occidente e sopratutto in Francia sopratutto dopo le dichiarazioni di voler portare il Paese alla produzione di gas e petrolio entro la fine del 2024 e di voler intrecciare rapporti economici con la Russia abbandonando definitivamente l'occidente.

Negli ultimi tre anni il paese ha vissuto diversi episodi di violenze e disordini a causa del braccio di ferro tra Sonko(incarcerato per diffamazione e impossibilitato a candidarsi) e il governo burattino dell'occidente di Macky Sall, che hanno inasprito le tensioni sociali, causato decine di morti e portato a centinaia di arresti. La crisi si è aggravata ulteriormente quando il 3 febbraio Sall ha deciso di rinviare

le presidenziali, previste inizialmente il 25 febbraio.

Anche il Senegal abbandona l'Unipolarismo targato USA e occidente e abbraccia il nuovo Multipolarismo che cresce ogni giorno sempre di più, iniziando a liberarsi dalla schiavitù che l'occidente ha esercitato sull'Africa per centinaia d'anni.

Vediamo se l' occidente accetterà la scelta del popolo senegalese o si inventerà qualche colpo di stato. In Africa il vento sta cambiando.