IL TRIBUNALE PUBBLICO INTERNAZIONALE RIVELA LE ATROCITÀ DEI N4ZISTI UCRAIN1!
- Resistenza Popolare
- 5 nov 2024
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Dopo tante analisi fatte, il tribunale pubblico internazionale riporta le testimonianze dirette di chi ha vissuto l'invasione Ucraina nella regione di Kursk.
Ovviamente si tratta di civili che riportano il loro vissuto in quei drammatici momenti, dove l'umanità pare si sia fermata lasciando il passo alla barbarie.
Michail Čudinov (abitante del villaggio di Gir’, la Regione di Kursk)
"Le Forze armate ucraine sono entrate nel nostro villaggio, e noi abbiamo deciso di andarcene in fretta. Abbiamo preso le nostre cose, le abbiamo caricate sull’auto e siamo partiti. Si stava dirigendo verso di noi un mezzo corazzato ucraino. Il nostro era un veicolo civile. Abbiamo accostato verso il limitare degli alberi, e siamo fuggiti a piedi nel bosco. Il mezzo corazzato ucraino si è avvicinato e ha sparato a bruciapelo contro la nostra auto.
È chiaro che intendevano prendersela con i civili.”
Tat’jana Bogdanova (abitante del villaggio di Kolyčevka, la Regione di Kursk)
“ le Forze armate ucraine ci bombardavano di continuo, ogni giorno, in maniera sistematica. Noi siamo civili, non capivamo cosa stesse succedendo. Si trattava di distruggere proprio le abitazioni dei civili, perché lì, nei paraggi, di militari non ce n’erano proprio. [Volevano colpire] le case dei civili. Moltissime case sono andate distrutte tra le fiamme. Le Forze armate ucraine sono bande di nazisti, sono fascisti. Quelle non sono persone. Noi siamo cresciuti in Unione Sovietica, eravamo tutti cittadini sovietici. Vivevamo tutti in amicizia, a prescindere da quale fosse la nostra etnia. [Perciò] non voglio dire che questi individui sono ucraini. Dico che sono semplicemente fascisti. Quelle non sono persone.”
Prendendo atto di queste testimonianze, non vediamo nessun reporter occidentale parlare di queste atrocità, pennivendoli come la Battistini, che racconta come i russi bombardano i pollai, oppure alla mercenaria Giulia Schiff che ormai da anni sui social porta avanti la causa Ucraina.

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