IMPRENDITORI OCCIDENTALI SI SPARTISCONO L'UCRAINA CON L'APPOGGIO DI ZELENSKIJI: NUOVI SCIACALLI DELLA GUERRA

E' iniziata la spartizione dell'Ucraina da parte degli imprenditori occidentali che già pensano a come saccheggiarla e privatizzarla una volta finita la guerra. Il 12 giugno a Berlino infatti si è conclusa l’Ukraine Recovery Conference (URC2024), svoltasi all’insegna del motto «Uniti in difesa. Uniti nella ripresa. Insieme si fa la forza» con la presenza del dittatore Zelenskij.

Tra i presenti alla conferenza c'erano i capi di Stato e di governo di 77 Paesi, ma soprattutto oltre circa 500 aziende: di queste, 150 erano tedesche, 150 ucraine, e più di 200 provenienti da altri Paesi partecipanti, così mentre da un lato l'occidente contribuisce alla guerra con ogni mezzo econonomico e materiale, aziende e governi si organizzano per trarre il massimo profitto dalla distruzione dell’Ucraina dopo la fine del conflitto.

Durante questa UCR2024 sono stati firmati dagli imprenditori privati oltre 110 accordi per un valore complessivo che supera i 16 miliardi di euro che serviranno all'occidente per avere un completo controllo e spartizione del Paese facendolo diventare un grande centro commerciale dove i cittadini saranno completamente sfruttati in nome del progresso sotto il rigido controllo di USA, NATO e UE, inoltre è stata sottolineata l’importanza delle future riforme volte a migliorare il contesto imprenditoriale, così da integrare gli standard europei mentre il Paese avvia i negoziati per l’adesione all’UE,

La guerra ancora non è finita e non sembra ci siano i presupposti affinché finisca presto ma gli imprenditori occidentali e i loro governi già si stanno spartendo tutto il territorio ucraino con l'appoggio del governo fantoccio di Zelenskij dandogli supporto illimitato di armi e aiuti economici per una futura e ipotetica ricostruzione , tutto ciò viene fatto nonostante la guerra, nonostante la corruzione a livelli altissimi e nonostante la componente neonazista sia ancora forte, e pure legittimata, con la promessa di far aderire l’Ucraina all’Unione Europea per compiacere i diktat imposti da USA e NATO.