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ITALIA FERMA AL MEDIOEVONO AGLI OBIETTORI DI COSCIENZA

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 8 mar 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Mentre in Italia il diritto all'aborto è sempre più osteggiato da parte di politici, sia di sistema che di antisistema, Chiesa e anche da parte dei cosiddetti medici obiettori di coscienza che cercano di impedire alla donna di avere libertà di scelta, la Francia approva l'introduzione del diritto all'aborto in costituzione.


Un voto storico che consentirà l'iscrizione nella Costituzione francese della "libertà garantita" delle donne del ricorso all'aborto. La Francia diventa così il primo Paese a inserire espressamente l'interruzione volontaria della gravidanza in Costituzione, infatti al congresso nella reggia di Versailles, 780 dei 925 parlamentari francesi, deputati e senatori, hanno detto sì all'inserimento del diritto all'aborto nella carta costituzionale facendola diventare il primo Paese che decide di garantire una tutela rafforzata in Costituzione all'interruzione volontaria di gravidanza.


In Italia invece si registra il processo opposto, dove in alcune regioni gli obiettori di coscienza arrivano fino al 90% dei medici disponibili, dove sempre meno spesso questo diritto è garantito all''interno degli ospedali pubblici o con metodi che sono volti a ritardare il più possibile la decisione della donna fino al superamento del tempo limite imposto dalla legge.

La Francia fa grossi passi avanti, nonostante non sia l’Unione Sovietica, mentre l'Italia rimane ancorata a una concezione retrograda dettata dalla Chiesa degna del più oscuro medioevo e da ambienti cattolici che infettano destra, sinistra e antisistema.

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