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ITALIA IN CONTINUO DECLINO PRODUZIONE SEMPRE PIÙ GIÙ GRAZIE ALL'UNIONE EUROPEA

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 15 ott 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Grazie a tutti i diktat imposti dall'UE e alla sudditanza dei nostri governi, Ricordiamo che negli ultimi 25 anni l’italia ha perso oltre il 30% della propria manifattura.

Ma la produzione continua mese dopo mese a crollare, segno evidente che gli intenti di Bruxelles siano quelli di smantellare completamente la produzione nel nostro Paese, salvaguardando i ricchi che hanno la possibilità di delocalizzare senza rischi e di licenziare a proprio piacimento a scapito di chi lavora e di tutto l’indotto. Un processo che va avanti da anni e che può solo peggiorare.

Ad agosto, infatti, il nostro Paese ha segnato per il diciannovesimo mese consecutivo un calo di produzione industriale, rispetto ad agosto scorso il calo è stato del 3,2% che a sua volta aveva segnato un -4,2% rispetto ad agosto dell'anno precedente.

Il calo maggiore riguarda la produzione di mezzi di trasporto (-14,2%), seguita da quella di macchinari e attrezzature (-11,6%). L'industria tessile e quella siderurgica sono invece crollate rispettivamente del 10,8% e del 10,1%.

La crisi economica dovuta alle sanzioni alla Russia, i sempre più soldi inviati per guerre che vanno contro l'articolo 11 della nostra Costituzione e la sudditanza dei nostri governi nei confronti di USA, NATO e UE stanno distruggendo il nostro Paese e tutto il suo tessuto sociale, a pagarne le conseguenze non sono però i padroni delle grandi aziende, ma solamente per chi lavora, con licenziamenti, precarizzazione, contratti sempre peggiori e con stipendi fermi da anni, sempre meno diritti ed orari sempre peggiori.

È il momento di uscire immediatamente da l'UE e dalla NATO e aderire ai BRICS, unica possibilità di sopravvivenza per il nostro Paese in declino.

Smettendo di spendere soldi per le sostenere le guerre della NATO, dall’Ucraina a oltre 40 scenari dove sono impegnati i nostri militari all’estero e investirli in un piano per rilanciare la produzione nel Paese, partendo dalla nazionalizzazione degli asset principali, delle banche e di chi delocalizza.

Solo aderendo e rafforzando Resistenza Popolare possiamo ribaltare la situazione attuale.



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