ITALIA SEMPRE PIU' DEINDUSTRIALIZZATA E POVERA
- Resistenza Popolare
- 22 mar 2024
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Il nostro Paese negli ultimi anni ha visto la gran parte della sua produzione industriale migrare verso altri Stati che hanno una manodopera a costo minore e dove possono pagare meno tasse, tutto questo favorito e incentivato dall'UE con il chiaro intento di far rendere l'Italia non più competitiva.

Infatti a gennaio si è registrato per il dodicesimo mese consecutivo (un anno) un calo della produzione industriale: -3,4% rispetto a gennaio 2023. Nel 2023 la produzione industriale era calata del 2,5% rispetto al 2022, questi dati denotano che questo calo non sia transitorio ma ormai strutturale all'interno di una Paese che favorisce la delocalizzazione delle proprie aziende facendo perdere centinaia di migliaia di posti di lavoro. Il merito di questa continua deindustrializzazione è del governo Meloni che, a differenza di quanto detto in tutta la sua campagna elettorale, si è dimostrato il più prono e succube nei confronti dei diktat imposti da UE e NATO, persino di più dei suoi precedenti targati PD-M5S e Lega.
La continua delocalizzazione delle aziende sta creando un vuoto industriale e una perdita costante di lavoratori che stanno impoverendo sempre di più tutte le famiglie italiane portando tutto il Paese verso un baratro dal quale sarà difficile risollevarsi.
E' necessario uscire subito dall'UE e dalla NATO prima che si arrivi a un punto di non ritorno. Bisogna fermare la delocalizzazione e nazionalizzare tutte le aziende che decidono di portare al di fuori della nostra Nazione il lavoro.
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