KAMALA HARRIS: LA PALADINA DEL CAPITALISMO FINANZIARIO E DELLA GUERRA
- Resistenza Popolare
- 3 ago 2024
- Tempo di lettura: 2 min
"Follow the Money", così si usa dire negli Stati Uniti e quando si parla di capitalismo questa frase calza a pennello. In risposta a tutti i sinistrati di casa nostra e non, che osannano la candidatura a Presidente di Kamala Harris, proviamo a "seguire i soldi" e capire quali sono gli interessi in ballo.
Tra i finanziatori di Kamala Harris si trovano numerosi esponenti della finanza legati ai grandi fondi speculativi.
-Il creatore di LinkedIn Reid Hoffman, ceduta nel 2016 a Microsoft e diventato da allora membro del Consiglio di amministrazione della stessa Microsoft. Ancora Hoffman ha una partecipazione rilevante in Airbnb. Vanguard, Black Rock e State Street -le big three del mondo della finanzia- hanno oltre il 20% di Microsoft e sono azionisti di riferimento in AirBnb.
-Roger Altman, finanziere da sempre vicino ai democratici, passato da Lehman Brothers e da Blackstone, al momento amministratore della banca Evercore. Vanguard ne possiede il 9,46%, Black Rock l'8,6 e State Street il 2,6.
-Reed Hastings, presidente di Netflix, dove Vanguard ha l'8,5, Black Rock il 5,7 e State Street il 3,8%.
-Ray McGuire, presidente di Lazard Inc, in cui i primi due azionisti sono Vanguard e Black Rock con il 9,5% e l'8,5%.
-Non potevano mancare diversi membri della famiglia Soros, da sempre incisivi nei processi di cambiamento e rivoluzione della società in senso capitalista.
È chiaro e lampante Il filo diretto che collega il Partito Democratico statunitense alle Big Three della finanza -Black Rock, Vanguard e State Street- è la prova provata degli interessi che politicamente rappresentano.
La guerra imperialista è il frutto del dominio di questi interessi, tutti coloro che si dicono contro la guerra e per la pace devono necessariamente unirsi della lotta al capitalismo finanziario e a tutto ciò che lo rappresenta, inclusa Kamala Harris e i "Democratici" americani.
Tutte le reazioni:
92Tu, Paolo Zeta, Davide Guerra e altri 89

Comments