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LA FUGA DEI GIOVANI: IL RISULTATO DI UN SISTEMA CHE SVENDE IL FUTURO

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 12 set 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Tra il 2011 e il 2023, oltre 1,7 milioni di giovani italiani sono stati costretti a lasciare il Paese in cerca di un futuro migliore e dignitoso che il nostro paese non può più offrire. Questo fenomeno colpisce tanto i laureati quanto i professionisti senza titoli accademici, non solo i giovani con poche competenze, ma anche medici, ingegneri, insegnanti e altre categorie, pagate miseramente rispetto agli standard europei.

Il lavoro precario non è più un’eccezione, è la norma. A un’intera generazione è stato rubato il diritto a una vita stabile: lavoro, scuola, università, famiglia, relazioni, casa, mobilità, tutto è stato reso precario.

Dietro a tutto questo c’è un piano ben preciso: la politica del partito unico liberale, asservita agli interessi delle multinazionali, impone un sistema fondato sulla deflazione salariale e sulla svalorizzazione del lavoro. E mentre i giovani italiani sono costretti a emigrare, si invoca l'importazione di manodopera a basso costo, utile solo a perpetuare un sistema di sfruttamento su scala globale.

Questo è lo stesso meccanismo che affama i popoli dell’Africa e di altri paesi sfruttati dall’imperialismo. È una lotta comune che va necessariamente combattuta, per i giovani italiani e di tutto il mondo, per il diritto di poter vivere e lavorare dignitosamente nelle proprie terre, liberi dal ricatto del capitale.




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