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LE PRIME QUATTRO MANIFESTAZIONI NAZIONALI DI PROSPETTIVA UNITARIA

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 28 nov 2024
  • Tempo di lettura: 7 min

Prospettiva Unitaria (unità di Resistenza Popolare, MpRC, Costituente Comunista e Patria Socialista) ingrana la marcia!

Le prime quattro manifestazioni nazionali di PU in vista dell’Assemblea nazionale del 25 gennaio 2025 a Roma

Prospettiva Unitaria (PU) mette la quarta. Il progetto comunista unitario formato da Resistenza Popolare, Patria Socialista, Movimento per la Rinascita Comunista e Costituente Comunista, che lavora, strategicamente, per la messa in campo di un’organizzazione comunista nazionale dalla natura antimperialista e rivoluzionaria e che si è presentata pubblicamente e ufficialmente attraverso la conferenza stampa tenutasi a Roma lo scorso 26 ottobre 2024, questo progetto comunista in transizione verso una forma organizzativa più alta e coesa e che, unita, è già presente in quasi tutto il territorio nazionale, questa nuova forza in movimento scende decisamente in campo attraverso quattro manifestazioni che si terranno – tra dicembre 2024 e gennaio 2025 - lungo tutto il territorio nazionale, quattro importanti appuntamenti che sfoceranno in una quinta iniziativa: un’assemblea nazionale a Roma il 25 gennaio 2025 attraverso la quale sarà ancor meglio delineato e presentato ai comunisti, alle forze antimperialiste, ai movimenti contro la guerra, alla classe operaia, ai lavoratori e agli intellettuali il progetto politico a medio/lungo termine della stessa Prospettiva Unitaria.

Al fine di sottolineare ancor più la tensione unitaria delle quattro organizzazioni che compongono PU, si è deciso che ognuna di esse organizzerà una delle quattro manifestazioni in uno dei territori in cui è più organizzata e ha legami di massa, ma che in tutte e quattro le

manifestazioni saranno presenti i segretari e i dirigenti di tutte le componenti di Prospettiva Unitaria.

La prima delle quattro manifestazioni nazionali, questa organizzata da Resistenza Popolare, con la presenza di tutti i dirigenti nazionali di PU, si terrà domenica 1° dicembre a Firenze, presso il Circolo ARCI, via di Brozzi 312, con inizio ore 15,00. Il titolo dell’iniziativa colloca immediatamente PU nell’assoluto vivo storico attuale: “Guerra, NATO e Unione europea. Dopo l’elezione di Trump come cambia lo scenario geopolitico?”. Una totale guerra imperialista, che segna di sé, da tempo, la fase che viviamo: vi è la guerra strategica degli Usa, della Nato e dell’Ue contro la Russia (guerra che si è ulteriormente drammatizzata e si è fatta già globale attraverso l’attacco diretto, con i missili nordamericani e britannici, sul territorio russo) e contro il nuovo assetto multipolare che si va, irrimediabilmente per il fronte imperialista, costituendo a livello planetario; vi è la guerra fascista di Israele, sostenuta a spada tratta dagli Usa con la complicità vigliacca dell’Ue, contro il popolo palestinese e per il controllo tirannico su quell’intera regione del mondo e vi è un’ strategia a livello mondiale dell’imperialismo Usa volta a ripristinare il decadente dominio nordamericano sul mondo, una strategia golpista e di guerra che va dalla lotta contro il Venezuela socialista di Maduro, contro Cuba, il Nicaragua e ogni Paese dell’America Latina che sceglie la strada della liberazione dal dominio imperialista Usa e quella della cooperazione col mondo BRICS, sino all’impegno militare imperialista nel Mar Rosso. La domanda che pone la manifestazione di Firenze è questa, pesantemente cogente: quale nuovo quadro internazionale potrà costituirsi con l’Amministrazione Trump, vista la linea fortemente contraddittoria e comunque sempre imperialista che Trump già evoca? E cioè: sarà confermata, dalla nuova amministrazione Trump, la linea, appena suggerita, volta al riconoscimento della liceità della “scelta russa” espressa dai popoli della Crimea e del Donbass e dunque della fine della guerra in Ucraina attraverso un patto che ratifichi che Crimea e Donbass appartengano alla Russia e che l’Ucraina stessa non entri nella Nato e resti neutrale? Sarà confermata, da Trump, la scelta, già annunciata, di un attacco al Venezuela di Maduro ed il sostegno alle

politiche fasciste di Israele, assieme alla già ben nota guerra doganale, in primis contro la Cina e poi contro la stessa l’Unione europea, che fa di Trump il nuovo paladino dell’isolazionismo nordamericano? Di tutto questo si parlerà a Firenze, il prossimo 1° dicembre 2024, nella prima manifestazione di PU, una discussione che avrà come sfondo strategico l’obiettivo della costruzione di un movimento di massa contro la guerra imperialista e per l’uscita dell’Italia dalla NATO e i compiti che dovranno svolgere i comunisti per cogliere questi obiettivi.

La seconda manifestazione di PU, organizzata dal Movimento per la Rinascita Comunista, si svolgerà a Reggio Calabria sabato 7 dicembre, presso lo Spazio Open, via Filippini 25, con inizio ore 17.00. Già il titolo scelto per la manifestazione (“Sanità, Autonomia differenziata, Ponte, Mezzogiorno/ La lotta dei comunisti riparte da qui!”) rivela esattamente la cifra politica del progetto strategico di Prospettiva Unitaria, volto ad unire, radicare ed organizzare i comunisti nelle lotte, nella realtà concreta delle cose, nella società e tra i lavoratori. La lotta per la difesa ed il rilancio della Sanità pubblica, specie nel Sud d’Italia, specie in Calabria, dove per tenere aperti servizi fondamentali della devastata Sanità pubblica è stato necessario ricorrere all’opera di centinaia di medici cubani, è la prima questione che la manifestazione di Reggio Calabria di Prospettiva Unitaria vuole affrontare. Una lotta altrettanto determinata dovrà essere, innanzitutto dai comunisti uniti, lanciata contro l’Autonomia differenziata, un’orrenda merce di scambio tra una Lega sempre più volta a tornare ad un Paese feudale, ad una sempre più netta divisione tra un’Italia più benestante, del nord, e un’Italia ben più povera, del Sud, e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che punta ad un premierato come anticipazione di un regime autoritario, antidemocratico e antioperaio. Come una sempre più vasta mobilitazione popolare dovrà essere sostenuta, dai comunisti, da Prospettiva Unitaria, contro il Ponte sullo Stretto, vera ossessione reazionaria del ministro Salvini e vera, ed eventuale, sciagura per tutto il popolo del Meridione che, col Ponte, vedrebbe realizzata un’ opera folle, inutile e già fatiscente sin dalla nascita e la cancellazione di ciò che davvero servirebbe e serve alla Calabria e a tutto il Meridione: nuove infrastrutture

ferroviarie, stradali e portuali (ammodernamento, raddoppio ed elettrificazione della ferrovia jonica, alta velocità Salerno – Reggio Calabria, autostrada della jonica, potenziamento porto Gioia e Tauro, ecc.) all’altezza dei tempi e come necessaria parte di un intero progetto di costruzione di infrastrutture degne di un Paese contemporaneo e civile che ora del tutto mancano in Calabria e in tutto il Mezzogiorno e la cui assenza è una delle maggiori basi materiali del mancato sviluppo del Sud d’Italia. Della “Quistione Meridionale” (come direbbe Antonio Gramsci), si parlerà, dunque, nel suo insieme, a Reggio Calabria, il prossimo sabato 7 dicembre 2024, con la partecipazione dei dirigenti nazionali e territoriali di ognuna delle quattro organizzazioni di PU.

La terza manifestazione nazionale di PU, organizzata da Patria Socialista e che vedrà presenti, come in ognuna delle altre, anche i dirigenti di Resistenza Popolare, Movimento per la Rinascita Comunista e Costituente Comunista, si terrà a Milano (venerdì 11 gennaio, presso “La Scintilla”, via Franco Faccio 18, quartiere Affori, con inizio ore 19.00 e poi cena sociale ore 21.00) e avrà come titolo: “La scuola italiana tra conformismo culturale e repressione”. Gli studenti brutalmente picchiati dalla polizia a Pisa e Firenze nello scorso febbraio 2024 perché manifestavano contro il genocidio del popolo palestinese a Gaza; le cariche e le manganellate della polizia contro gli studenti di Torino, che si sono ripetute dall’ottobre del 2023 sino all’aprile del 2024; le violenze della polizia contro gli studenti dell’Università “La Sapienza” di Roma dello scorso aprile e, anche in questa fase di fine novembre 2024, in tante altre città, licei e università italiane. Tutto ciò ci parla di quanto sia pericolosa e oscura l’inclinazione repressiva del governo Meloni e del ministro dell’Interno Piantedosi. Un’inclinazione alla repressione contro il movimento studentesco che si unisce al progressivo conformismo della nuova scuola italiana, a libri di testo sempre più in linea con la cultura dominante e sempre più privi di spirito culturale volto alla ricerca e alla riflessione aperta. Che si unisce alla crisi ideale e materiale della scuola, crisi ideale per una repressione ideologica sul corpo generale dei docenti che il potere vorrebbe sempre più ligio alle direttive dei governi e del potere del capitale e crisi materiale per un drastico taglio

di risorse alla scuola (premiando le spese militari) che porta alla reiterazione di stipendi indecenti per l’intero personale scolastico e ad un vasto mantenimento di strutture scolastiche, di edifici, spesso fatiscenti e non in grado di essere all’altezza dei tempi. In un quadro generale di attacco e privatizzazione della scuola pubblica che ha vergognosamente spinto il partito Fratelli d’Italia, in questa fase, a proporre un emendamento alla Legge di Bilancio volto a “premiare” con 1.500 euro annuali ogni studente che intendesse iscriversi ad una scuola privata, una scelta scellerata che conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, la natura politica reazionaria, e funzionale agli interessi del capitale, del partito e del governo di Giorgia Meloni. Un governo che non trova una vera opposizione per la natura liberista e subordinata alla NATO, all’Ue e al grande capitale italiano delle forze del centro-sinistra.

La quarta iniziativa di PU si terrà a Campobasso (venerdì 17 gennaio, presso Incubatore delle imprese dell’Economia Sociale e Solidale, Viale Monsignor Secondo Bologna, 15, con inizio ore 18.00) e sarà organizzata da Costituente Comunista, anche qui, naturalmente, con la presenza dei dirigenti nazionali dell’intero fronte di PU. A dimostrazione di quanto le questioni sociali, la sofferenza umana, la questione democratica nel suo insieme, debbano far parte di una nuova e più estesa visione generale dei comunisti e della loro proposta complessiva di cambiamento, la manifestazione di Campobasso verterà su di un tema drammaticamente cogente: la vita, spesso disumana, nelle carceri, la spietatezza del carcere come proiezione stessa della parte più feroce, e inestinguibile, del sistema capitalistico. Inequivocabile e meritorio il titolo dell’iniziativa dei compagni di Campobasso: “Vivere il carcere: tra repressione e diritti negati”. È la materialità delle cose, non un atteggiamento idealistico, a parlare della terribile verità del mondo carcerario italiano: sono circa 61mila e 500 i detenuti nelle carceri italiane, a fronte del fatto che esse potrebbero “ospitare” solo 47mila circa detenuti. E’, questo, un sovraffollatemelo da Paese letteralmente arretrato, incivile, che produce indicibili sofferenze, violenze, ambiguità di ogni sorta, che costringe alla convivenza in spazi ridottissimi di uomini (e donne) dalle diverse “colpe”, assassini assieme a

piccoli spacciatori, ladri assieme (dopo la chiusura dei “manicomi”) a portatori di malattie psichiatriche. In un caos e all’interno di un regime solamente e duramente punitivo e repressivo che esclude a priori ogni possibilità di carcerazione rieducativa, tendente sì all’espiazione della colpa, ma anche al recupero della dignità umana. Dell’intera popolazione carceraria, gli stranieri rappresentano circa il 32% e dell’intera popolazione le persone proveniente dal sottoproletariato e dal proletariato circa l’85%. Un carcere di “classe”, potremmo, dire, della classe proletaria e sottoproletaria. Un carcere di inumane sofferenze che porta al fenomeno di suicidi massa: dall’inizio del 2024 già 72 sono stati i suicidi nelle galere italiane. Per tutto ciò i compagni/e di Campobasso, e tutta Prospettiva Unitaria, hanno creduto opportuno allargare la visione politica comunista arricchendola di una questione a volte sottovalutata: la questione carceraria come questione democratica generale.

Queste le prime quattro manifestazioni nazionali di PU (alle quali si vanno già aggiungendo diverse iniziative di PU nei territori, incentrate sulla lotta contro le guerre imperialiste e sulle questioni del lavoro e in difesa della Sanità pubblica), quattro manifestazioni che, come già detto, sfoceranno in una più grande Assemblea nazionale a Roma programmata per il 25 gennaio 2025. PU ha ingranato la marcia e si avvia verso l’organizzazione comunista nazionale.



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