LE UNIVERSITÀ SI SCHIERANO CONTRO LA GUERRA. IL GOVERNO LE ATTACCA!
- Resistenza Popolare
- 4 apr 2024
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Molte università italiane stanno rescindendo i loro accordi di cooperazione con le industrie che sostengono o forniscono armi all'occupante nazi-s1onista che sta occupando e trucidando il popolo p4lestinese. Così la Normale di Pisa e l'Università di Torino si sono ritirate da questo accordo mentre il Rettore dell'Università di Bari si è ritirato dal consiglio scientifico della fondazione Med-Or (Leonardo). Il governo Meloni reagisce istericamente paventando un pericolo “terrorista” e “brigatista” all’interno dell’università, e non è un caso che in molte città le manifestazioni studentesche in solidarietà alla Pal3stina siano state aggredite a bastonate dalla polizia.

Da anni viene segnalato come le Università si stiano ristrutturando in un’ottica aziendalista costruendo piani di studi al servizio di un’economia di guerra. Già dal 2020 il ruolo del sistema universitario per il rafforzamento del comparto militare viene fortemente promosso dal documento programmatico dello Stato Maggiore della Difesa anche attraverso PNRM (Piano nazionale della ricerca militare), per far sì che le università contribuiscano sempre di più allo sviluppo di armi, soprattutto per la Leonardo SPA. Leonardo SPA è al 13° posto nella classifica mondiale dei costruttori di armi: è la 1° società dell’Unione Europea. Nell’ultimo bilancio del 2022 ha realizzato l’83% del proprio fatturato dal settore difesa (guerra), avendo quasi solo clienti governativi (88%). Nel luglio 2022 ha acquistato la società israeliana Rada Electronic Industries, specializzata in radar per la difesa a corto raggio e anti-droni. Ha fornito inoltre i cannoni 76 mm Oto Melara montati sulle corvette della Marina militare Isr4eliana che partecipano ai bombardamenti su G4za.
Per questi motivi il Governo Meloni si accanisce così duramente sugli studenti e sulle università, perché sostenendo l'occupante nazi-s1onista nell'occupazione e nel g3nocidio vuole continuare a vendere le armi ai Paesi in guerra, partecipando di fatto attivamente a queste guerre e garantendo lucrosi affari alla grande borghesia.
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