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LIBERTÀ DI STAMPA SCONOSCIUTA AL VIMINALE

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 29 mag 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Che in Italia si respiri l’aria che ci riporta indietro di un secolo, al ventennio fascista, è cosa nota, ma meno nota è l’utilizzo di metodi beceri per farla.

In questi ultimi anni la censura è avvenuta sostanzialmente con la “complicità” di proprietà, direttori e caporedattori dei giornali e televisioni nazionali e locali che censurano le notizie scomode al potere in una sorta di gara a chi è più prono ai voleri della classe politica dominante.

Quello avvenuto, invece, ieri a Roma ha dell’incredibile: 3 giornalisti, tra cui un cronista del Fatto Quotidiano, un fotografo del Corriere della Sera e un giornalista freelance sono stati fermati nei pressi del Ministero del Lavoro dove erano stati chiamati per seguire una manifestazione di protesta.

Nonostante si siano immediatamente qualificati con carte d’identità e tesserino dell’Ordine dei Giornalisti, i 3 sono stati prima trattenuti e poi portati al commissariato Castro Pretorio e trattenuti lì per oltre 2 ore impedendo di fatto che i 3 cronisti documentassero la protesta in atto.

Inoltre, altri 3 cronisti, tra cui 2 di Repubblica, sono stati fermati mentre era in atto la protesta. Altri casi isolati si erano verificati qualche mese fa a Palermo e Padova.

Alquanto risibile il comunicato del C.D.R. del Fatto Quotidiano che “auspica che determinati comportamenti non accadano più” e assordante è il silenzio dell’Ordine dei Giornalisti che ha evitato qualsiasi commento e nessun comunicato di protesta.



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