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MANGANELLI FACILI

  • Immagine del redattore: Resistenza Popolare
    Resistenza Popolare
  • 18 apr 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Ancora una volta le forze dell’ordine picchiano violentemente gli studenti che pacificamente manifestano contro il massacro che il Governo s1onista sta operando a Gaz4.

Dopo Pisa e Firenze, Torino, Milano e Bologna e altre città, è la volta della Sapienza di Roma dove studenti e docenti manifestavano per la sospensione degli accordi con le Università isr4eliane per far sentire la propria opposizione a quanto sta avvenendo in P4lestina e a G4za dove si facendo un vero e proprio genocidio, una pulizia etnica da far impallidire il terzo Reich.


La manifestazione si è svolta in contemporanea alla riunione del Senato accademico e del Consigli di Amministrazione che doveva decidere su una petizione firmata da oltre 2.500 tra studenti e docenti che chiedevano la sospensione degli accordi con Isr4ele.

Ovviamente, il Senato accademico, guidato dalla rettrice Antonella Polimeni, che è anche membro del Consiglio Scientifico della Fondazione MedOr, finanziata dalla industria di armi italiana Leonardo, ha respinto la petizione rilasciando un blando e generico comunicato di condanna contro la guerra.


Le prime “manganellate” sono arrivate quando il corteo era nei pressi del rettorato dove uno studente arabo-palestinese è stato arrestato e caricato sulle auto della polizia. Intanto al corteo si sono aggiunti diversi docenti e la decisione di uscire fuori dalla Sapienza non è stata presa in modo pacifico dalle forze dell’ordine che hanno intensificato la repressione picchiando a colpi di manganello i manifestanti.


Ovviamente, non sono mancate le reazioni di solidarietà per i poliziotti-picchiatori da parte dei rappresentanti del Governo. Prima il ministro Gelmini e poi il Presidente del Consiglio Meloni hanno espresso il loro disappunto per la manifestazione stigmatizzando l’operato degli studenti e dei docenti e della stessa petizione che questi avevano proposto.

È ormai evidente che l’aria “marcia” del ventennio torna prepotente a farsi sentire e a pagarne, come sempre, le conseguenze sono quelle persone che non abbassano la testa e che non accettano la prepotenza del potere di poter decidere senza il coinvolgimento democratico della società civile.


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