REPUBBLICA E' SEMPRE DALLA PARTE DEI POTENTI
- Resistenza Popolare
- 21 ott 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Un vergognoso articolo di Repubblica (del gruppo Gedi, quindi Elkann) ci tene a farci sapere che se l'UE non investe in tecnologia è colpa dei lavoratori che sarebbero troppo protetti. Per il giornale della finta sinistra europeista e delle Banche e Multinazionali quindi lavorare sarebbe solo un privilegio e gli stessi lavoratori dovrebbero rinunciare ai propri (ormai pochi) diritti in nome dello sviluppo tecnologico non all'altezza dei competitor, che tradotto in parole povere significa far arricchire ancora di più i giganti dell'Hi-tech e delle multinazionali a scapito degli stessi lavoratori.
A differenza degli Stati Uniti, imprese e investitori nell’Ue si scontrano con elevati costi di fallimento. La tesi è che le leggi sulla protezione dei dipendenti (EPL), sebbene meno discusse rispetto ad altri fattori come sussidi, frammentazione del mercato, cultura, regolamentazione o finanziamenti, sono un fattore chiave che influenza l'innovazione radicale. Queste leggi spiegano gran parte del ritardo tecnologico dell'Europa.
La letteratura macroeconomica indica che alti costi di licenziamento orientano gli investimenti in R&S verso innovazioni "incrementali" e prodotti maturi. Aumentare la protezione dell'occupazione riduce l'innovazione radicale.
Così recita l'articolo di Repubblica che fa ricadere tutte le colpe dei ritardi e dei mancati guadagni dei grandi industriali sulle spalle dei lavoratori, senza però dire che negli ultimi trent'anni i lavoratori, nel nostro Paese, hanno perso la maggior parte dei propri diritti, che grazie a leggi libertarie in perfetto stile USA adesso possono essere licenziati in ogni momento per salvaguardare i guadagni dei ricchi e che gli stipendi sono fermi al 1990 mentre il costo della vita continua vertiginosamente a salire.
Questa non è informazione, è solo disprezzo verso i lavoratori e chi vive del proprio lavoro. Ora più che mai serve una Resistenza Popolare.

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