S1ONISTI SCATENANO IL PIÙ GRANDE ATTACCO IN CISGIORDANIA DALLA SECONDA INTIFADA

Nella notte tra il 27 e il 28 agosto, l’esercito isr4elian0 ha dato il via a un’offensiva massiccia in Cisgiordania, un’operazione che segna il più grande attacco contro questo territorio dal 2002, durante la seconda Intifada. Le città di Jenin, Tulkarem e Tubas sono state travolte da un assalto senza precedenti: migliaia di soldati israeliani, droni, elicotteri e unità d'élite hanno messo a ferro e fuoco le zone più resistenti della Cisgiordania settentrionale.

L'attacco, descritto da fonti locali come la più intensa invasione degli ultimi 22 anni, ha già provocato almeno 10 morti e decine di feriti, con pesanti bombardamenti e raid che hanno colpito infrastrutture vitali, inclusi ospedali e sistemi di comunicazione. L’ospedale di Jenin è stato preso d’assalto e il personale medico è stato ostacolato nel prestare soccorso ai feriti, mentre a Tulkarem l’esercito ha persino danneggiato i condotti idrici.

Il Ministro degli Esteri isr4eliano, Israel Katz, ha dichiarato l’intenzione di trattare la Cisgiordania come G4za, suggerendo di evacuare i civili e prendere ogni “misura necessaria” per eliminare quella che definisce “la minaccia terr0ristica”. Queste parole svelano l'obiettivo più profondo dell'offensiva: spezzare la resistenza p4lestines3, particolarmente forte nelle città bersagliate.

Nonostante la violenza dell’attacco, la resistenza p4lestines3 ha risposto con coraggio, ingaggiando scontri diretti con le forze isr4eliane e abbattendo veicoli corazzati. Tuttavia, il silenzio della comunità internazionale, fatta eccezione per la condanna dell’ONU, contribuisce ad alimentare la tragica repressione in atto. Ancora una volta, le autorità si0nist3 mostrano di essere pronte a tutto pur di annientare la lotta del popolo p4lestines3 per la libertà.