SOLIDARIETÀ A LUCIANO CANFORA,ANCHE LUI FINITO NELLA MACCHINA DEL FANGO!

Luciano Canfora è stato querelato da Giorgia Meloni per aver detto la verità.

Ormai in questo Paese dire la verità significa subire automaticamente la macchina del fango da parte del mainstream: censura e anche sanzioni. Avere un'opinione diversa da quella che ci impongono sta diventando reato, proprio come durante il ventennio del secolo scorso.

Lo storico Luciano Canfora il 12 aprile del 2022 definì l’allora non ancora premier Giorgia Meloni «neonazista nell’animo» per il suo appoggio alle imprese del Battaglione Azov, formazione paramilitare ucraina di orientamento neon4zista al servizio del dittatore Zelenskij. La presidente di Fratelli d’Italia lo querelò, tramite il suo avvocato e deputato Andrea Delmastro, ora sottosegretario alla Giustizia, solo perché ha osato dire la verità.

Canfora si è difeso dichiarando: "La questione, al di là del dibattito sulla questione ucraina, è oggettiva. Meloni discende dal Movimento sociale, un partito che si riferiva alla storia della Repubblica sociale, cioè a uno stato satellite del Terzo Reich".

La Meloni d'altronde non ha mai dichiarato di non essere f4scista e lo ha ribadito anche alla commemorazione delle Fosse Ardeatine, portando avanti un'opera di revisione della storia omettendo le criminali responsabilità dei f4scisti italiani nell’eccidio del 24 marzo del 1944.

Esprimiamo la nostra solidarietà a Luciano Canfora, finito nella macchina del fango e della censura, dovendo comparire in tribunale il 16 aprile.

Anche per questo motivo il 7 aprile alle 14.30 partecipa all'assemblea nazionale di Resistenza Polare a Roma al teatro Flavio in via Crescimbeni 19.